tag:blogger.com,1999:blog-50964761685263108832024-03-05T18:34:56.914+01:003valli ambiente&sviluppo s.r.l.guide.parco.orsiera@ruparpiemonte.itsegreteriahttp://www.blogger.com/profile/06497212890775148202noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-5096476168526310883.post-3077645396479680702008-01-06T17:41:00.000+01:002008-12-11T13:57:58.596+01:00IL LIBRO BIANCO DEL PARCO SUL RISPARMIO ENERGETICO<p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjODToXfgC_SiHWXBgb3UD8Z_CtXEdFVDgAHv4gDUHUHMNxd6bEO5W838-KWMtdmQSzBedVsEm3Mnjxk7YclFm0LUaJNcHy8ikYym2RtQBWO3iE3R-Qnh7u-fSpNFd67K0yq1XaxsJ8lI_o/s1600-h/m'illumino+di+meno.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5152405206983305170" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjODToXfgC_SiHWXBgb3UD8Z_CtXEdFVDgAHv4gDUHUHMNxd6bEO5W838-KWMtdmQSzBedVsEm3Mnjxk7YclFm0LUaJNcHy8ikYym2RtQBWO3iE3R-Qnh7u-fSpNFd67K0yq1XaxsJ8lI_o/s400/m'illumino+di+meno.jpg" border="0" /></a></p><br /><div align="justify"><span style="font-family:verdana;">Per il quarto anno consecutivo Caterpillar, il noto programma di Radio2, in onda tutti i giorni dalle 18 alle 19.30, lancia per il 15 febbraio 2008 "M'illumino di meno", una grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico.<br /><br />L'invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio 2008 dalle ore 18.<br /><br />La campagna di "M'illumino di meno 2008" inizierà il 15 gennaio e si protrarrà per un mese fino al 15 febbraio (vigilia dell'anniversario dell'entrata in vigore del protocollo di Kyoto), dando voce al racconto delle idee più interessanti e innovative, in Italia e all'estero, per razionalizzare i consumi d'energia e di risorse, dai piccoli gesti quotidiani agli accorgimenti tecnici che ognuno può declinare a proprio modo per tagliare gli sprechi.<br /><br />Il Parco Naturale Orsiera Rocciavré intende quest’anno segnalare la propria adesione alla campagna, ma non vuole essere da solo! Chiede a coloro che lo frequentano per le loro passeggiate così anche a chi nel Parco e/o con il Parco lavora o collabora nel quotidiano di appoggiarne l’adesione e inviandoci esempi di buone pratiche. Ci auspichiamo di dar vita ad un libro bianco di<br />idee interessanti e innovative che servano da esempio e possano essere riprodotte dagli altri aderenti, da inviare alla redazione di Caterpillar.<br /><br />Chiediamo quindi a tutti gli amici del Parco Naturale Orsiera Rocciavré di inviarci la propria idea, il proprio esempio di buona pratica ecologica, la propria dimostrazione di risparmio energetico messa in pratica nel quotidiano affinché le si possa raccogliere e promuovere inviandole al noto programma di Radio2. L’indirizzo a cui inviare la propria idea/proposta/consuetudine di buona pratica è </span><a href="mailto:guide.parco.orsiera@ruparpiemonte.it"><span style="font-family:verdana;">guide.parco.orsiera@ruparpiemonte.it</span></a><span style="font-family:verdana;"> avente per oggetto “m’illumino di meno”.</span></div>segreteriahttp://www.blogger.com/profile/06497212890775148202noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5096476168526310883.post-41929802099339799552007-11-16T15:44:00.000+01:002008-12-11T13:57:59.035+01:00PROPOSTE INVERNALI IN VALLE DI SUSA<p align="center"></p><p align="center"></p><p align="center"><span style="COLOR: rgb(255,153,0);font-family:trebuchet ms;font-size:180%;" ><strong></strong></span></p><p align="center"></p><div style="TEXT-ALIGN: center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjasmknrZb6r_nqWehR6EMB4tnIrD2eEni8Xuo2WQnDNq6rVxbjhqkrUDubaDlh3kVh6sihvw-e-xkFTz-85FWfJTpvmA54q7BV3Zw_QjFldcT0jCRaVvEndI8vz9lVWPyTQgN-EcOtrKIX/s1600-h/PANORAMA+RISERVE.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5133450752237573666" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjasmknrZb6r_nqWehR6EMB4tnIrD2eEni8Xuo2WQnDNq6rVxbjhqkrUDubaDlh3kVh6sihvw-e-xkFTz-85FWfJTpvmA54q7BV3Zw_QjFldcT0jCRaVvEndI8vz9lVWPyTQgN-EcOtrKIX/s400/PANORAMA+RISERVE.jpg" border="0" /></a><br /></div><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong></strong></span><p></p><p align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;"><strong>domenica 13 gennaio 2008 - Le riserve del Sole </strong></span></p><p align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;"><strong>(escursione nella Riserva di Foresto)</strong></span><span style="font-family:trebuchet ms;"><br />La combinazione di rocce, esposizione, scarsità di piogge ha creato un luogo dove la vegetazione delle prime pendici ricca di piante mediterranee si accosta a quella sommitale dove vivono molte specie artiche. Un paesaggio naturale straordinario, fatto di grandi bancate di marmo punteggiate dal regolare portamento dei ginepri mediterranei.<br />Poche immagini delle Alpi hanno la bellezza delle rupi bianche di Foresto sovrastate dalla cima del Rocciamelone metà del più antico pellegrinaggio ad una vetta alpina.<br /><br /><span style="font-size:130%;"><strong>domenica 10 febbraio 2008 - Le riserve del Sole </strong></span></span></p><p align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="font-size:130%;"><strong>(escursione e visita delle miniere di marmo verde)</strong></span><br />Il marmo bianco di Foresto fu impiegato in epoca classica per costruire l’Arco di Augusto a Susa; in epoca rinascimentale venne utilizzato per la facciata del Duomo di Torino, per la Reggia di Venaria, per i basamenti di Piazza San Carlo. Il marmo verde non deriva invece dal calcare ma deve il suo nome solo per la lavorabilità della pietra: la vena principale si trova a 1800 metri di quota e nel 1724 fu costruita per le maestranze un edificio che oggi rappresenta una rarissima testimonianza di struttura paleoindustriale. Il marmo verde venne utilizzato per il salone “degli svizzeri della guardia” e la galleria Beaumont che oggi ospita l’”Armeria Reale” nel Palazzo Reale di Torino.</span></p><span style="font-family:trebuchet ms;"><p align="center"><br /><span style="font-size:130%;"><strong>domenica 9 marzo 2008 - Le riserve del Sole</strong></span></p><p align="center"><strong><span style="font-size:130%;">(escursione nella Riserva di Chianocco)</span></strong></p><p align="center">La Riserva dell’Orrido di Chianocco è stata istituita allo scopo di tutelare l’unica stazione sicuramente spontanea di leccio in Piemonte. La capillare ed ancora visibile trasformazione del territorio è legata al suo uso agricolo ed in particolare ai terrazzamenti presenti ovunque e destinati principalmente alla coltivazione della vite grazie all’esposizione a sud e il clima, caratterizzato da temperature estive piuttosto alte, scarse nevicate e limitata piovosità. Non meno importante la rete di antichi canali (bealere) che dai torrenti Prebéc, Molette e Rocciamelone porta l’acqua alle borgate e ai terreni coltivati. I terrazzamenti sono ormai quasi del tutto abbandonati e la vite ha lasciato il posto ad arbusti e roverelle, mentre i canali sono ancora quasi tutti in uso. </span></p><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEoIUSiFaKEb9uFrpEzy2hiQjs9O7pNIxaZwDI1ce40HSQqlZKf7fjdx5zqjiUDwgvdTLGEV3eiSuTR99o487PvdLmomovPmRSo3NeKZdHVHdZmhcyxgXlmfmdR9Kx7Z2Sxa4dQ4q7qeUH/s1600-h/PANORAMA+FORESTO.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5133450756532540978" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEoIUSiFaKEb9uFrpEzy2hiQjs9O7pNIxaZwDI1ce40HSQqlZKf7fjdx5zqjiUDwgvdTLGEV3eiSuTR99o487PvdLmomovPmRSo3NeKZdHVHdZmhcyxgXlmfmdR9Kx7Z2Sxa4dQ4q7qeUH/s400/PANORAMA+FORESTO.jpg" border="0" /></a><br /></p><div align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;"><strong>domenica 6 aprile 2008 - Naturalmente in treno</strong></span></div><div align="center"><span style="font-family:trebuchet ms;">“Avvicinarsi alla montagna utilizzando, il treno, consente di vivere un rapporto privilegiato con il paesaggio ri-scoprendo il valore della lentezza”: e’ questo il segnale che il Parco Naturale Orsiera – Rocciavrè e le Guide del Parco intendono lanciare, invitando a far uso di questo mezzo per raggiungere l’Area Protetta.<br />Il Parco Naturale Orsiera – Rocciavrè invita da anni le scuole a visitare il proprio territorio avvicinandosi ad esso con il treno: infatti è stato messo a punto un sentiero treno-parco che collega la stazione ferroviaria di Bussoleno con la riserva dell’Orrido di Chianocco.Da questa settimana l’invito è allargato anche alle famiglie con la proposta dal titolo “Naturalmente in treno” proprio per sottolineare come il treno sarà parte integrante del percorso escursionistico proposto. Il ritrovo è fissato il 6/04 a Susa (presso stazione F.S), alle ore 9,00. Da Susa si proseguirà a piedi in direzione di Bussoleno, attraversando l’oasi xerotermica tra ginepri coccoloni e mandorli sul sentiero balcone; giunti a Bussoleno si utilizzerà il treno per fare il cammino a ritroso e dal fondo valle si potrà ammirare il percorso fatto il mattino.</span> </div>segreteriahttp://www.blogger.com/profile/06497212890775148202noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5096476168526310883.post-28354803656739957632007-11-15T20:55:00.000+01:002008-12-11T13:57:59.166+01:00PROPOSTE INVERNALI IN VAL CHISONE<div style="text-align: center;">Vi proponiamo in anteprima il calendario delle attività invernali<br />delle Guide del Parco in Val Chisone<br /><br /></div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifHcs6KqU2q3fwwkzSSuDhtgPOkhZx2e_4NRJt0jWPD-uysbWxG9SobxlA_kx_Tahb0zJ4WjXH_mDTRaHfxdU1oK0JeDXO1K55oJFoCcBU4v87yzy2V0zuDF8x52nqiOngFLzAzc3BI5SU/s1600-h/locandina+Invernali+Val+Chisone.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifHcs6KqU2q3fwwkzSSuDhtgPOkhZx2e_4NRJt0jWPD-uysbWxG9SobxlA_kx_Tahb0zJ4WjXH_mDTRaHfxdU1oK0JeDXO1K55oJFoCcBU4v87yzy2V0zuDF8x52nqiOngFLzAzc3BI5SU/s400/locandina+Invernali+Val+Chisone.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5133395244080240146" border="0" /></a><br /><div style="text-align: center;">La locandina verrà pubblicata su TorinoSette il 30 novembre 2007<br /><br /></div>segreteriahttp://www.blogger.com/profile/06497212890775148202noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5096476168526310883.post-6748363896504828722007-11-12T11:51:00.000+01:002008-12-11T13:58:05.228+01:00RACCONTO DELLE ESCURSIONI<p align="center"></p><p align="center"><span style="font-family:arial;font-size:180%;color:#ff9900;"><strong>Suole, Zoccoli e ...Marroni</strong></span></p><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_Lp2NcGBERzKh7wu8fc_xLQkAPEnW3jmzM4DZ9C7LGQlCr7mhlChxZl2Y0YRKgNJ5g2xyaY1FxRq17CqPHln0zCLz_ijX1kBoA0Yt6OODk-FEGaAxT0zodFqjCMJn_U3ONzsbXdkNPYW1/s1600-h/31_il+gruppo+a+Pian+Cervetto.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131913751664915714" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_Lp2NcGBERzKh7wu8fc_xLQkAPEnW3jmzM4DZ9C7LGQlCr7mhlChxZl2Y0YRKgNJ5g2xyaY1FxRq17CqPHln0zCLz_ijX1kBoA0Yt6OODk-FEGaAxT0zodFqjCMJn_U3ONzsbXdkNPYW1/s400/31_il+gruppo+a+Pian+Cervetto.jpg" border="0" /></a></p><span style="font-family:arial;"></span><p align="justify"><span style="font-family:arial;">Sabato 10 Novembre 2007 alle 9,30 a Bussoleno è partita l'escursione accompagnata da un gruppo di asini. </span><span style="font-family:arial;">Il loro compito è stato quello di portare gli zaini, ma non solo: gli animali hanno offerto l’occasione agli escursionisti di riscoprire oggetti e gesti dimenticati. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:arial;">Caricare il basto è facile soltanto in apparenza: il peso deve essere distribuito con precisione sui due lati con gli oggetti pesanti in basso e quelli voluminosi in alto. Camminare conducendo l'animale non basta: si deve sempre tenere conto dell’ingombro del carico soprattutto passando tra gli alberi o rasente ai muri.</span> </p><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXSiZ0ASnMDmJ443KsWOkQyjqLQbb-Q79dvaAbK9WhroSg0h8hj4uZ3Zq2uwxVMa0OjAL4MHkzQrOi0DL-Kl8z3oRZZs07dASAOXIAQV5L_azfFngVuWQ0P9HJwW6CO5u1oI-TzBWPYQ3l/s1600-h/1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131905522507576066" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXSiZ0ASnMDmJ443KsWOkQyjqLQbb-Q79dvaAbK9WhroSg0h8hj4uZ3Zq2uwxVMa0OjAL4MHkzQrOi0DL-Kl8z3oRZZs07dASAOXIAQV5L_azfFngVuWQ0P9HJwW6CO5u1oI-TzBWPYQ3l/s320/1.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">L'esperienza di proporre un'escursione in compagnia degli asini era già stata proposta a settembre: in quell'occasione si erano visitate le Certose di Banda e Montebenedetto.<br /></span><br /></div><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxhn1xh7Ptnex22-uC3vsWk6IWLoptxtQLJ8cmpRemm9F4BfoeFX97xNs_3dZXOfQYXZ54OBkizg6yLAeulNjhx0m8LE5CmrKIJcqBoBjbkgXaJJT5g8s9V7EkbLE5JBtrkFqzD6bZgIjD/s1600-h/2_a+Tignai.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131905904759665426" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxhn1xh7Ptnex22-uC3vsWk6IWLoptxtQLJ8cmpRemm9F4BfoeFX97xNs_3dZXOfQYXZ54OBkizg6yLAeulNjhx0m8LE5CmrKIJcqBoBjbkgXaJJT5g8s9V7EkbLE5JBtrkFqzD6bZgIjD/s320/2_a+Tignai.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">Lasciato l'abitato di Bussoleno ci si è diretti verso sud e si è entrati in un dedalo di muretti a secco a delimitare poderi in cui si coltiva la vite. I pali dei vecchi vigneti sono in pietra: infatti gran parte delle rocce presenti sul territorio (calcescisti, micascisti, gneiss) presentano una caratteristica scistosità che le rende facilmente sfaldabili e facili da lavorare per produrre pali o colonne.</span><br /><br /></div><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtwfQxVbAHd4cG00LXa3KDnTMhvJRYZKy2FBvseiDbTcv3f4fw6_AP4hrQMNGQyOFW5-WfgiwGBuWmeoxwF6OoUORfySWwMtIRZpTjzxKF7mty24gU8Hv75MRRJGSnGbDmKJaRQ4usv_s2/s1600-h/3_Ramona+e+Rita.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131906561889661730" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtwfQxVbAHd4cG00LXa3KDnTMhvJRYZKy2FBvseiDbTcv3f4fw6_AP4hrQMNGQyOFW5-WfgiwGBuWmeoxwF6OoUORfySWwMtIRZpTjzxKF7mty24gU8Hv75MRRJGSnGbDmKJaRQ4usv_s2/s320/3_Ramona+e+Rita.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">Salendo in compagnia dei nostri asini giungiamo quindi a Tignai, frazione di Bussoleno in cui è localizzata una cava attiva di gneiss occhiadino: un tempo questa roccia veniva sovente utilizzata come materiale di costruzione e piccole cave erano attive nei comuni di Mattie, Bussoleno, S. Giorio, Villarfocchiardo, S. Antonino e Vaie in bassa Valle di Susa.</span><br /></div><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZNUDC5-WOhaKzIe6aCI8FOb4N_GV3DAk14Qqa6qa9l-1ROzmiSrmBE9CKG6AD3bR4nokx5DbwTsQkeKC3XVrXa-SCs99VXDIiJg_IqljAWo5eNNYuCXwupo5Buv-NSBj6G96cH2KQjD8z/s1600-h/4_Rita,+Vincenzo,+Manuela+verso+San+Gregorio.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131906609134302002" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZNUDC5-WOhaKzIe6aCI8FOb4N_GV3DAk14Qqa6qa9l-1ROzmiSrmBE9CKG6AD3bR4nokx5DbwTsQkeKC3XVrXa-SCs99VXDIiJg_IqljAWo5eNNYuCXwupo5Buv-NSBj6G96cH2KQjD8z/s320/4_Rita,+Vincenzo,+Manuela+verso+San+Gregorio.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">Entriamo nel bosco di castagno, componente fondamentale del paesaggio e della cultura della bassa Valle di Susa. Le originarie foreste di quercia sono state infatti sostituite a partire dall'epoca romana con boschi di castagno in virtù dei molteplici usi che se ne potevano fare sia in campo edilizio che alimentare.</span><br /></div><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizEMN82L6E6fXhRPSnYCsA0i8d2xLdTvq8TBYX49vwTTSqRRksNcRbfh5VPMpOkFmUVasoel8bh29PK72hEvqWTz1TGMplaLfvc1UPgJzvohRKo-CdlbOI2beDGOHq4oH33EXqc-Ws3GXt/s1600-h/6_arrivo+a+San+Gregorio.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131906639199073090" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizEMN82L6E6fXhRPSnYCsA0i8d2xLdTvq8TBYX49vwTTSqRRksNcRbfh5VPMpOkFmUVasoel8bh29PK72hEvqWTz1TGMplaLfvc1UPgJzvohRKo-CdlbOI2beDGOHq4oH33EXqc-Ws3GXt/s320/6_arrivo+a+San+Gregorio.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">A San Gregorio, abbiamo incontrato Roberto grazie al quale abbiamo imparato che la diffusione del castagno nella Valle di Susa è ben documentata a partire dal 1200 grazie soprattutto ai monaci Certosini che al tempo affinarono le tecniche agronomiche per la produzione dei terreni coltivati a castagno. All'inizio del '900 il commercio della castagna era ancora assai sviluppato; dal dopoguerra entra però in crisi a causa sia della comparsa di due malattie (il cancro della corteccia e il mal d'inchiostro) sia del progressivo abbandono della montagna. Oggi assistiamo per fortuna a dei segnali di ripresa: i danni legati alle malattie sono stati limitati grazie agli studi fatti che hanno portato alla diffusione di ceppi ipovirulenti (una sorta di vaccinazione per il castagno) e l'innesto su individui selvatici più resistenti. Inoltre si vede sempre più riconosciuto il valore storico, culturale e anche turistico dei castagneti valsusini.</span><br /></div><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiwqNqkE2i5-1AIKtCGw5hetlYVaCehP1mL7yum5MLk1qcmtwG_Lyt3u-fBll8RNUo4vMDF_te_1fLNiU8rhVsiB9CPfx7S3oXPzSyIVH-7kJneUxbe9AdFv78W-Zn2nt5GOZDl6zPLPUY/s1600-h/7.1+Roberto+racconta.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131906647789007698" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiwqNqkE2i5-1AIKtCGw5hetlYVaCehP1mL7yum5MLk1qcmtwG_Lyt3u-fBll8RNUo4vMDF_te_1fLNiU8rhVsiB9CPfx7S3oXPzSyIVH-7kJneUxbe9AdFv78W-Zn2nt5GOZDl6zPLPUY/s320/7.1+Roberto+racconta.jpg" border="0" /></a></p><br /><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheV4OaS9M7kaNn8jzHQ_AfmAUV4zPVFOFfdbccqw4Kjgz3QY0vjh4hae0MkTJxbwCqSzJeUz9h3CcubDHSz5c6zoxW2iThGvu-9N4Ro5zfnl_pdavs1jaN1fXTDRubd-7VuLN_sqYBJcmH/s1600-h/8_verso+il+sito+del+pranzo.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131906673558811490" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheV4OaS9M7kaNn8jzHQ_AfmAUV4zPVFOFfdbccqw4Kjgz3QY0vjh4hae0MkTJxbwCqSzJeUz9h3CcubDHSz5c6zoxW2iThGvu-9N4Ro5zfnl_pdavs1jaN1fXTDRubd-7VuLN_sqYBJcmH/s320/8_verso+il+sito+del+pranzo.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">L'associazione Produttori del Marrone della Valle di Susa si prefigge il compito della valorizzazione del Marrone della Valle di Susa: dal 2006 il prodotto è riconosciuto dal marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta).</span></div><div align="justify"><span style="font-family:arial;">Un tempo le castagne erano definite “il pane dei poveri”. In effetti gli stessi castagneti che si trovano in tutta la zona di bassa montagna, tra i 300 e i 900 metri, per secoli hanno sfamato una grossa parte della popolazione. Per conservarle le castagne venivano seccate. In seguito potevano essere consumate cotte o ridotte in farina. Dal castagno, come dal maiale, non si butta(va) via niente: foglie per le stalle, legno per il fuoco e per costruire mobili o attrezzi, giovani rami per i cesti e le gerle. Dalla scorza tannino per conciare le pelli. Oggi le castagne sono quasi un cibo di lusso. Si vendono bene soltanto i marroni più grossi e lucidi ottenuti con innesti sapienti e cure premurose.<br /></div></span><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWxtKKSGFZAQyzltX-tyS0QIezE-eakEC0zPN1l9FTIbyZinFqCOMIxFb17bh04XtgGe4RUhHqXIuXngeTFQ3cqHcofWOoyFoPV5tMZsTZVLZ6LKXEO8Zyc3Yyv7EeL9fTe2NfGMrKuEjs/s1600-h/10_riprendiamo+il+cammino.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131907777365406578" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWxtKKSGFZAQyzltX-tyS0QIezE-eakEC0zPN1l9FTIbyZinFqCOMIxFb17bh04XtgGe4RUhHqXIuXngeTFQ3cqHcofWOoyFoPV5tMZsTZVLZ6LKXEO8Zyc3Yyv7EeL9fTe2NfGMrKuEjs/s320/10_riprendiamo+il+cammino.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">Dopo pranzo si è ripreso il cammino: la strada che da San Gregorio porta al rifugio Amprimo (meta della giornata) è ancora lunga! Superato il bivio per Ballai la salita si fa più ripida.</span><br /><br /></div><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjndWdeb_5P73DKxM2NWg_taSTJxWKuqWRpoAbmDgS5YB1YJneycnmISuNs2fAtPdKDIPAg0Nd8NG-PWMlQ26k8zLhtbzSfQBDJW2K1WDH7XsqIfwXrQsnAOa9JkEMbBKGIiop3UejDVzL5/s1600-h/11_riprendiamo+il+cammino.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131907790250308482" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjndWdeb_5P73DKxM2NWg_taSTJxWKuqWRpoAbmDgS5YB1YJneycnmISuNs2fAtPdKDIPAg0Nd8NG-PWMlQ26k8zLhtbzSfQBDJW2K1WDH7XsqIfwXrQsnAOa9JkEMbBKGIiop3UejDVzL5/s320/11_riprendiamo+il+cammino.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">Il vento poi, che il giorno prima ha soffiato con violenza ha accumulato le foglie sulla strada e alcuni punti risultano difficili da superare. </span><br /></div><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTQTeMd-pOOQTqxTShLn5JSvvi2NR7A9rkf35UVs5qYNyDiVxyi-9c5oeVOzQ5pvT6gNM9y1uBqCprjUJi2TUQbKqcpP_nl9KmjXh0G7QLFipLWkD9ZYeKFtPXwHLmbxCJgJwjXXBS3zgk/s1600-h/12_un+mare+di+foglie+da+attraversare.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131907794545275794" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTQTeMd-pOOQTqxTShLn5JSvvi2NR7A9rkf35UVs5qYNyDiVxyi-9c5oeVOzQ5pvT6gNM9y1uBqCprjUJi2TUQbKqcpP_nl9KmjXh0G7QLFipLWkD9ZYeKFtPXwHLmbxCJgJwjXXBS3zgk/s320/12_un+mare+di+foglie+da+attraversare.jpg" border="0" /></a></p><span style="font-family:arial;">Pare di nuotare nelle foglie e se per chi è alto non è un problema...</span><br /><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8vpVmgBXfzg9HnTbOBjEkBto9p_i90PhWV-1jo0RKiMV4_5GAY7pxyVUQcKQmG-ATy_2Vb_aVjudRdrfnkbMqeBUuWMl0Fzoo5cn_eR8PV4hhXexOuHqAVlYwc8jR38MjenbWw9mUIuC_/s1600-h/13_le+foglie+sono+pi%C3%B9+alte+di+Ciuchino!.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131907803135210402" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8vpVmgBXfzg9HnTbOBjEkBto9p_i90PhWV-1jo0RKiMV4_5GAY7pxyVUQcKQmG-ATy_2Vb_aVjudRdrfnkbMqeBUuWMl0Fzoo5cn_eR8PV4hhXexOuHqAVlYwc8jR38MjenbWw9mUIuC_/s320/13_le+foglie+sono+pi%C3%B9+alte+di+Ciuchino!.jpg" border="0" /></a></p><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTMUj5CDW-jB4f86eLs8SjlLivqxUkO_76ahIQz8Ulh7zxWiYC0bi6ZKw362Mo_vyo84mB7FWYFWK4ieaNfTsrwatokf3m32RrZE3JdhPExQe4jT982RhPHf7gZArhtOT3cILk_1m96WP7/s1600-h/14_Vincenzo+e+Isotta.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131907811725145010" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTMUj5CDW-jB4f86eLs8SjlLivqxUkO_76ahIQz8Ulh7zxWiYC0bi6ZKw362Mo_vyo84mB7FWYFWK4ieaNfTsrwatokf3m32RrZE3JdhPExQe4jT982RhPHf7gZArhtOT3cILk_1m96WP7/s320/14_Vincenzo+e+Isotta.jpg" border="0" /></a></p><span style="font-family:arial;">... chi è più piccino come Ciuchino e Isotta ha qualche problema in piu!</span><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgftOHt0uZfuxbVuc8FLtHffDJ7TfJPfWYKzY701L7J-CY5DhGNHNVNWCZlQV3FR4cmjNqmn_5vIA5p8teSteAQVPZYARCnlBXVsbcLThbT7ld8qrgW6deJv3LN0XA76RSudlBAqEeapj1E/s1600-h/16_passaggio+sopra+al+Gros.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131909168934810562" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgftOHt0uZfuxbVuc8FLtHffDJ7TfJPfWYKzY701L7J-CY5DhGNHNVNWCZlQV3FR4cmjNqmn_5vIA5p8teSteAQVPZYARCnlBXVsbcLThbT7ld8qrgW6deJv3LN0XA76RSudlBAqEeapj1E/s320/16_passaggio+sopra+al+Gros.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">La marcia però prosegue e si raggiunge la borgata Gros e poco più a monte la frana che si affaccia sulla valle.</span><br /></div><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDjlC3v7qg7yvxNUf9EYokmQhBgbY3ylgy15bgju_MusISS29i_jm8muhBsqGwKd5KBtsqnBj-UHC3MREWfUvwVN6HCCLBWb97WJ8Fx8jxMs4d6aDbC3gBKmQbPkrQ-BU-Mktvt8olhtno/s1600-h/17_passaggio+ai+bordi+della+frana.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131909177524745170" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDjlC3v7qg7yvxNUf9EYokmQhBgbY3ylgy15bgju_MusISS29i_jm8muhBsqGwKd5KBtsqnBj-UHC3MREWfUvwVN6HCCLBWb97WJ8Fx8jxMs4d6aDbC3gBKmQbPkrQ-BU-Mktvt8olhtno/s320/17_passaggio+ai+bordi+della+frana.jpg" border="0" /></a></p><p align="justify"><span style="font-family:arial;">Dalle Ciome il gruppo avanza compatto in direzione del rifugio sapendo che manca ormai proprio poco. Da questa mattina sono stati fatti già 900 metri di dislivello. Elio cita resoconti che si possono leggere su vecchie riviste del CAI di inizio secolo quando chi voleva salire le cime del Parco doveva raggiungere Bussoleno col treno di notte, trovarsi una guida e iniziare la salita dal fondovalle. Ecco perchè i rifugi del Parco sono presenti a quote insolite per i nostri giorni in cui si è facilitati a raggiungere grandi quote tramite mezzi meccanici: erano il punto di sosta per chi partiva dal basso e prima di giungere in cima al Villano, alla Cristalliera o all'Orsiera doveva superare un dislivello di più di 2000 metri.</span></p><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNw5gBZcdWwqTyQ4amX3JHN5-3O-WLVCGrZ2ztoS4rnLh1JYhSmkp5-7OGgOtBdA3v8rSckyQ96qYFjLPShgmgSPWXsf0NdrZEXjmtndvq-HcUMn8uHGxxoR371fUBaYUM6yhbtJYYSUGz/s1600-h/21_ultima+fatica+per+raggiungere+il+rifugio.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131909190409647106" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNw5gBZcdWwqTyQ4amX3JHN5-3O-WLVCGrZ2ztoS4rnLh1JYhSmkp5-7OGgOtBdA3v8rSckyQ96qYFjLPShgmgSPWXsf0NdrZEXjmtndvq-HcUMn8uHGxxoR371fUBaYUM6yhbtJYYSUGz/s320/21_ultima+fatica+per+raggiungere+il+rifugio.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify">Un vecchio segnavia indica pochi minuti all'arrivo; una volta giunti al rifugio però occorrerrà pensare prima agli animali che a noi: è questo il giusto modo per riconoscere la propria gratitudine verso gli asini che per tutto il giorno ci hanno portato i bagagli. </div><div align="justify">Scaricati gli zaini dai basti e svestiti gli animali di questi si appronta il recinto elettrificato in un luogo riparato dal vento, si da loro da bere portandogli secchi d'acqua fresca e si fornisce il fieno.</div><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9w1sgpTeU9atFc2qmQK3FsBO8gO3EegBkpBZs0V9Q2weax1TsVOE6aOGqMd3XgZhJRz1VxpIKaiwqI8KceV5yLA24xdRppXcBO_KxMfgnS-5e4Brp4ji__5cMxPmZwSCemUrfkkBCpkR_/s1600-h/20_vecchio+segnavia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131909186114679794" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9w1sgpTeU9atFc2qmQK3FsBO8gO3EegBkpBZs0V9Q2weax1TsVOE6aOGqMd3XgZhJRz1VxpIKaiwqI8KceV5yLA24xdRppXcBO_KxMfgnS-5e4Brp4ji__5cMxPmZwSCemUrfkkBCpkR_/s320/20_vecchio+segnavia.jpg" border="0" /></a></p><p align="justify"><span style="font-family:arial;">Alle 19,30 ci viene</span> <span style="font-family:arial;">servita un'ottima cena preparata da Loredana e Roberto: il menù, tutto a base di castagne ci soddisfa pienamente e ripaga del lungo cammino.</span></p><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPNa4-EPeGW7TrzWTTvQShqtXZ7KFY51gNDAMgBEA5CkhCJ0odTQvvrImlNsB15TPEp30T4YjtPipko12FFVcFVzYsBZNfG-Z0SdfqLfl2vZ6ARkAxad6Ro4C4Uqcrn3thtiaFUGkr0Y8z/s1600-h/22_a+tavola!.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131910302806176786" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPNa4-EPeGW7TrzWTTvQShqtXZ7KFY51gNDAMgBEA5CkhCJ0odTQvvrImlNsB15TPEp30T4YjtPipko12FFVcFVzYsBZNfG-Z0SdfqLfl2vZ6ARkAxad6Ro4C4Uqcrn3thtiaFUGkr0Y8z/s320/22_a+tavola!.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:arial;">11 Novembre: mattino. Il gruppo si riappresta a partire. Si caricano nuovamente gli zaini sui basti.<br /></div></span><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCZL5F8UHtPRSMB1T2GSoYxddu3EWyyV4KPPASpiQ-f43O2G4Sw_W0pf4Ts834cP-2J_xbvTpk8ljVs2yKxw6ds_Eb9X6tjBfvn1H9aOtdwXt-wDNHNkyyl16A2JNtLzAatuoBt7tjtWtq/s1600-h/23_Ciuchino+e+Giampaolo+pronti+a+partire.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131912592023745714" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCZL5F8UHtPRSMB1T2GSoYxddu3EWyyV4KPPASpiQ-f43O2G4Sw_W0pf4Ts834cP-2J_xbvTpk8ljVs2yKxw6ds_Eb9X6tjBfvn1H9aOtdwXt-wDNHNkyyl16A2JNtLzAatuoBt7tjtWtq/s320/23_Ciuchino+e+Giampaolo+pronti+a+partire.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">La giornata è limpida e il vento, che nella notte ha ripreso a soffiare, ha affievolito la sua forza: non rimane che dirigersi verso Pra Mean per godere della vista dei monti che fanno da corona al vallone del rio Gerardo.<br /></div></span><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJSXr6-LV-96ur-pZDHb8oqOh6rQY3AV7M3upZJGIH7-w7DenGkyFrZLNSWdX3ZxcWujN-W5ZwQiJiVTVOeC03mSLW5ID73jRAynuCbHXqp8iz8bzN7_qrWMHxzWtv8-oIOra223WxxUem/s1600-h/24_sopra+Pra+Mean.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131910332870947890" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJSXr6-LV-96ur-pZDHb8oqOh6rQY3AV7M3upZJGIH7-w7DenGkyFrZLNSWdX3ZxcWujN-W5ZwQiJiVTVOeC03mSLW5ID73jRAynuCbHXqp8iz8bzN7_qrWMHxzWtv8-oIOra223WxxUem/s320/24_sopra+Pra+Mean.jpg" border="0" /></a></p><span style="font-family:arial;">Pra Mean è un grande pianoro originatosi dove un tempo era presente un lago di origine glaciale: il materiale trasportato dal corso d'acqua immissario ha interrato successivamente il lago.<br /></span><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNLqHaL9jigkGJxYFVRPiCQACH1DYbZZkUTVNUNWaM82xCsKRN_VmL31HRSjRd5OuM-AafbMcoOFB1x-HPR_gH1VL26mK2tZ_ONJ_w7up1kpywGW5_uyNMNWSyIpKxRnFQsJZylloQa34w/s1600-h/25_attraversando+Pra+Mean.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131910345755849794" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNLqHaL9jigkGJxYFVRPiCQACH1DYbZZkUTVNUNWaM82xCsKRN_VmL31HRSjRd5OuM-AafbMcoOFB1x-HPR_gH1VL26mK2tZ_ONJ_w7up1kpywGW5_uyNMNWSyIpKxRnFQsJZylloQa34w/s320/25_attraversando+Pra+Mean.jpg" border="0" /></a></p><span style="font-family:arial;">Il Rio Gerardo non è un ostacolo troppo impegantivo per i nostri compagni di viaggio: è sufficiente dare loro un pò più di corda e lasciare che scelgano loro l'appoggio più saldo.</span><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXLrB2fiD3jpNZ9u5Nw6mDPN-yOnv7bzGJc-t9ftRIt9_sCumLpT9qTt-Slnj82tm8Hi2nu3T-900vuZy0ySA9MnyFJ74bpgw364yPGwkPCXcRyjjgxeLgYJNBpZHUz6YhUCXuWlbjOq6Y/s1600-h/26_guado+del+Rio+Gerardo.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131910350050817106" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXLrB2fiD3jpNZ9u5Nw6mDPN-yOnv7bzGJc-t9ftRIt9_sCumLpT9qTt-Slnj82tm8Hi2nu3T-900vuZy0ySA9MnyFJ74bpgw364yPGwkPCXcRyjjgxeLgYJNBpZHUz6YhUCXuWlbjOq6Y/s320/26_guado+del+Rio+Gerardo.jpg" border="0" /></a><br /></p><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE7FN5QZqZXEAq9gAAQ78_s5RowfZ5bRZJTaPqyMooeNMNM9-EzwosZlzsH6kOiI3KyFAp1RjBC18gSKvcdEWT8MUmDDGolC3lg4CrncUbvEm1h2afIaGeDoSWAsUINFYiD0-FCu2_m7MN/s1600-h/27_in+faccia+al+Rocciamelone.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131912626383484098" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE7FN5QZqZXEAq9gAAQ78_s5RowfZ5bRZJTaPqyMooeNMNM9-EzwosZlzsH6kOiI3KyFAp1RjBC18gSKvcdEWT8MUmDDGolC3lg4CrncUbvEm1h2afIaGeDoSWAsUINFYiD0-FCu2_m7MN/s320/27_in+faccia+al+Rocciamelone.jpg" border="0" /></a></p><br /><span style="font-family:arial;">La vista risalendo i cordoni morenici è mozzafiato.</span><br /><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-AjOENtWrttd7WsoJraPKB8NVIkE3goyXZplTpgk2Jl0XtcQKOay_f2eiMpskRYbDNGUYi9lW4zWzq7yb6jBESYC0SbAzn7YVwW8mNAhQ7VIrMaoUVkPkfj3-oYvi_G-x4we00fn8g8jz/s1600-h/28_arrivo+alle+Combe.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131912630678451410" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-AjOENtWrttd7WsoJraPKB8NVIkE3goyXZplTpgk2Jl0XtcQKOay_f2eiMpskRYbDNGUYi9lW4zWzq7yb6jBESYC0SbAzn7YVwW8mNAhQ7VIrMaoUVkPkfj3-oYvi_G-x4we00fn8g8jz/s320/28_arrivo+alle+Combe.jpg" border="0" /></a></p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">L'antico abitato delle Combe si presenta oggi abbandonato; il nome richiama la posizione rispetto il rilievo: le case sono infatti adagiate sul fondo di una conca. Le baite che formano le molte borgate incontrate nei due giorni di cammino sono costruzioni modeste, essenziali ma non prive di una certa armonia nelle proporzioni. Il materiale impiegato per la loro costruzione sono la pietra, il legno e la calce (prodotta localmente in fornaci rudimentali). Il legno utilizzato era sempre reperito sul posto rappresentato dal larice, il castagno, l'abete.</span><br /><br /></div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJHBdWrLI1qe7iErIH97c5PRzva2fTCf9BasH1H8VbuX24MxPUDmeyP_fGL63h1YBnqJ5vRbjdbkpLRPK_c2d4mmKlj0Uer9CmE-9zrIdczNiesXHHndXdgqtiTqcrhPQubckP7Qeb7U_M/s1600-h/29_Ciuchino+non+vuole+pi%C3%B9+guadare.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131912643563353314" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJHBdWrLI1qe7iErIH97c5PRzva2fTCf9BasH1H8VbuX24MxPUDmeyP_fGL63h1YBnqJ5vRbjdbkpLRPK_c2d4mmKlj0Uer9CmE-9zrIdczNiesXHHndXdgqtiTqcrhPQubckP7Qeb7U_M/s320/29_Ciuchino+non+vuole+pi%C3%B9+guadare.jpg" border="0" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWB5Ktu2vYf0PvHAc4fIFQEw5konqcky-igON2B8cCJrdPjB8zZ49zg4rSdZwiHCkySvyDFZi7OVws69qSddGuymAdI18vtSJ6iqPyJdqnMxSHY9_Mv2-fUfgm7UcgYdNx76z62cE_VpNH/s1600-h/30_infine+ce+la+fa.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131912652153287922" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWB5Ktu2vYf0PvHAc4fIFQEw5konqcky-igON2B8cCJrdPjB8zZ49zg4rSdZwiHCkySvyDFZi7OVws69qSddGuymAdI18vtSJ6iqPyJdqnMxSHY9_Mv2-fUfgm7UcgYdNx76z62cE_VpNH/s320/30_infine+ce+la+fa.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify"><br /><span style="font-family:arial;">A parte Ciuchino che ha dovuto superare l'ennesima prova di coraggio sulla via del ritorno guadando per la seconda volta il corso d'acqua, la giornata non ha presentato imprevisti di nessuna sorta. Sulla via del ritorno verso il fondo valle (diversa da quella del giorno prima) si sono incontrate altre vecchie borgate ora abbandonate, si sono attraversati terrazzamenti non più coltivati che si stanno rapidamente popolando di piante del bosco, si è continuato ad assistere agli effetti dell'abbandono della montagna. </span></div><div align="justify"><span style="font-family:Arial;"></span></div><div align="justify"><span style="font-family:Arial;">All'improvviso nel cielo si è gonfiata una nuvola di fumo: un incendio in direzione del Colle delle Finestre. Elio si mette in contatto con i suoi colleghi guardiaparco: l'incendio non è nel Parco, ma in val Chisone. Deve essere però molto esteso -pensiamo- poichè il fumo valica il colle.</span></div><p align="justify"><span style="font-family:Arial;">La sera chi scrive cerca la notizia sul tg regionale: pochi secondi vengono spesi dallo speaker per dare notizia di incendi diffusi sopra Cumiana e Pragelato in Val Chisone. Segue poi un lungo servizio sul Sestriere: le prossime gare internazionali, l'importanza degli impianti di innevamento artificiale, la capacità di sopperire alla mancanza della neve e affrontare i costi per assicurare la neve artificiale. </span></p><p align="justify"><span style="font-family:Arial;">Fuori intanto continuava a soffiare il foeh. </span></p><div align="justify"><br /></div><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNYc_VcGVyuJAQobB38dWsRQ6zbD4QnbQcukaIuHc8uYRxvw3SjfTISFfDV_k-PWPdFMHSYHaruKYkb8Tbq_gEgs5Zr-G1jevtDvbi4TMb_edibquHSdC1SpDR1wssTZZXzX9jtc20L9t3/s1600-h/32_sulla+via+del+ritorno.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5131913996478051602" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNYc_VcGVyuJAQobB38dWsRQ6zbD4QnbQcukaIuHc8uYRxvw3SjfTISFfDV_k-PWPdFMHSYHaruKYkb8Tbq_gEgs5Zr-G1jevtDvbi4TMb_edibquHSdC1SpDR1wssTZZXzX9jtc20L9t3/s320/32_sulla+via+del+ritorno.jpg" border="0" /></a></p><p align="center"><span style="font-family:arial;">un grazie a tutti gli asini: Carbonello, Rita, Isotta, Tosca, Gilda, Filiberto e Ciuchino.</span></p>segreteriahttp://www.blogger.com/profile/06497212890775148202noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5096476168526310883.post-91378047590685845142007-11-05T10:51:00.000+01:002008-12-11T13:58:06.688+01:00RACCONTO DELLE ESCURSIONI<div align="center"><span style="font-family:arial;font-size:180%;color:#ff9900;"><strong>Sul sentiero del Plaisentif</strong></span><br /></div><div align="center"><span style="font-family:arial;font-size:130%;color:#ff9900;"><strong>2 - 3 - 4 Novembre 2007</strong></span> </div><div align="center"></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg17KNXhvQAhyjM4AVT949cHq8eOm_wvvpPlIVsIbUGxZbDKB13V9iH2vgosIQ6QZKbt-1TmmdPNriN3-8kgMURvasvYWDsy4t7jUCI4YXZTLtFqhhqGzSlNMAZZm2uOmY5YATGatlvroPM/s1600-h/A10.1_a+pequerel.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129292882615476210" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg17KNXhvQAhyjM4AVT949cHq8eOm_wvvpPlIVsIbUGxZbDKB13V9iH2vgosIQ6QZKbt-1TmmdPNriN3-8kgMURvasvYWDsy4t7jUCI4YXZTLtFqhhqGzSlNMAZZm2uOmY5YATGatlvroPM/s320/A10.1_a+pequerel.jpg" border="0" /> <p align="justify"></a><span style="font-family:arial;">Alma, Virgilio, Margherita, Emanuele, Francesca, Giulia, Chiara, Paolo, Stefano, Silvia, Cristina, Laura insieme a Lilla e a Lupa, sono stati i protagonisti del primo trekking - organizzato dal Parco Naturale Orsiera-Rocciavré insieme al posto tappa gta Pzit-rej di Usseaux e al rifugio Selleries - sul “sentiero del Plaisentif”, la lunga traversata che collega lungo sentieri a mezza costa e con piccoli dislivelli, i parchi della Val Troncea e dell’Orsiera Rocciavrè.<br />Come hanno potuto constatare i nostri compagni di viaggio il sentiero è facile e senza grandi dislivelli, adatto alle famiglie a cui il Parco rivolge le proprie proposte.<br />Il percorso che collega borgate e alpeggi caratteristici dell’alta Val Chisone, recupera i sentieri e le mulattiere che venivano percorsi giornalmente dai montanari; gli incontri con le persone, le esperienze a contatto con gli animali, le tematiche descritte nelle bacheche predisposte lungo il sentiero hanno creato le occasioni per entrare in contatto e comprendere il mondo della montagna.<br /><br />Ritrovatisi con la Guida del Parco Orsiera a Villaretto nel pomeriggio del venerdì si è proseguito per Pourrières dove lasciate le auto si è iniziato a salire per il sentiero che conduce all’alpeggio di Cerogne. Di qui si è proseguito per la strada carrozzabile per poi imboccare sulla destra il sentiero che conduce a Balboutet, quindi a Usseaux.</span><br /><span style="font-family:arial;"></span></p><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpWk5JSIczls98PrnXpR0rPqnDlQuLbsWCXFn4eHMQfoNG7YlrX5PXXsRpHRmjQoDrvkuoZV1TaA4y4vzBJPViP2vg9m2WS2XJ5-8S2TQrDYWd2Xb82MB6EEeNtz2TGKOK4iqRPJCJ7y90/s1600-h/A3_Usseaux+al+mattino.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129298315749105810" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpWk5JSIczls98PrnXpR0rPqnDlQuLbsWCXFn4eHMQfoNG7YlrX5PXXsRpHRmjQoDrvkuoZV1TaA4y4vzBJPViP2vg9m2WS2XJ5-8S2TQrDYWd2Xb82MB6EEeNtz2TGKOK4iqRPJCJ7y90/s320/A3_Usseaux+al+mattino.jpg" border="0" /></a></p><p align="justify"><br /><span style="font-family:arial;">Presso il bel posto tappa gta il gruppo era atteso da Claudio e sua moglie Anna; dopo la lauta cena tutti a letto per riprendere le forze e affrontare la tappa del giorno successivo. </span><br /></p><span style="font-family:Arial;"></span><span style="font-family:arial;"></span><br /><span style="font-family:arial;"><p align="justify"><br />Sabato: ripreso il sentiero a monte dell’abitato di Usseaux, si è raggiunta la borgata Montagne di Usseaux, dove nella calda giornata autunnale le mucche erano ancora al pascolo.</span></p> <p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge3CxlC1kNUHGTkTYhIlFPT31aJnDe4901h3vjeafY3v3YImbNT3MNzyyDEnJeIIgrxCk-xsLUZnBWfU9GhbhsJRYw6JjozCPCjuYFY__soOO4HA27JTnm6VQS0rn3bBVMiU7FMUN1kyBz/s1600-h/A4_verso+Montagne+d%27Usseaux.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129295627099578434" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge3CxlC1kNUHGTkTYhIlFPT31aJnDe4901h3vjeafY3v3YImbNT3MNzyyDEnJeIIgrxCk-xsLUZnBWfU9GhbhsJRYw6JjozCPCjuYFY__soOO4HA27JTnm6VQS0rn3bBVMiU7FMUN1kyBz/s320/A4_verso+Montagne+d%27Usseaux.jpg" border="0" /></a> </p><div align="justify"><span style="font-family:arial;">Proseguendo verso Est, si è passati sotto il Forte di Serre Marie, per giungere alle borgate di Pequerel e di Puy. </span></div><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1wl9Eh9DcRWFiBcOaQ-5xl8MtuSmil1umsFNVlmljzr3LSEa9Oni7U3C1qlnntNDw4rDFRv65GEpEK9XzXPPyu_J6jbhXs_eZuuC4AUQ43-sZ6mdTowYYz-XobdBZpbHVYKfjuxF7G4OJ/s1600-h/A9_sotto+il+Serre+Marie.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129296189740294226" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1wl9Eh9DcRWFiBcOaQ-5xl8MtuSmil1umsFNVlmljzr3LSEa9Oni7U3C1qlnntNDw4rDFRv65GEpEK9XzXPPyu_J6jbhXs_eZuuC4AUQ43-sZ6mdTowYYz-XobdBZpbHVYKfjuxF7G4OJ/s320/A9_sotto+il+Serre+Marie.jpg" border="0" /></a><br /></p><br /><div align="justify"><span style="font-family:arial;">Dopo il pranzo sui prati di Pra Catinat, si è continuato il cammino per il rifugio Selleries meta della giornata. </span></div><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLmR6ML0cQNNQGfNj5A1FMpVBHpUQnVRgqJfu6gKj_kq_ueqOyoyGKWlw9NWMiW0S09phSNXBKLDuLxh6euOsSCuAUJceNRdAsAF49orRIl_aPLy7IBhua_Ki-nsQH0MPNRp4wakVISC6s/s1600-h/A13_salita+verso+il+Selleries.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129297280661987442" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLmR6ML0cQNNQGfNj5A1FMpVBHpUQnVRgqJfu6gKj_kq_ueqOyoyGKWlw9NWMiW0S09phSNXBKLDuLxh6euOsSCuAUJceNRdAsAF49orRIl_aPLy7IBhua_Ki-nsQH0MPNRp4wakVISC6s/s320/A13_salita+verso+il+Selleries.jpg" border="0" /></a></p><br /><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEHPwi_q9Q8c3igM6ackouhLFKSUxTRg3OX8q7trEjNEJKzEQKRKPM3fZFWw_R5Q4cQg7jbGiyPTcEQ8sFIX3oprp22-gySk0jgoM-venf63HwALjp9xY_T2NXyKfJlWCZp29g5grJgZsd/s1600-h/A15_cena+al+Selleries2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129294110976122898" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEHPwi_q9Q8c3igM6ackouhLFKSUxTRg3OX8q7trEjNEJKzEQKRKPM3fZFWw_R5Q4cQg7jbGiyPTcEQ8sFIX3oprp22-gySk0jgoM-venf63HwALjp9xY_T2NXyKfJlWCZp29g5grJgZsd/s320/A15_cena+al+Selleries2.jpg" border="0" /></a></p><p align="justify"><span style="font-family:arial;">La tappa della domenica ha permesso ai nostri di ammirare ancora altri insediamenti alpini: scesi all’Alpe Ors ci si è riposati alla borgata Seleiraut.</span><br /></p><br /><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2lInjsqGXxvlmtFhHIrLMCdT6UnjznnZR1wQuqyfFba6BlqTzTVQNT97ewQp-na7Nn7M0-4GqY6_eekeVPTR9hBC2D8YxPV2XOO8eIrEBZLT3TFSfXgPcOG68lX9oUe6qNcPJ6mSAY7SA/s1600-h/A16_a+Sors.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129297564129828994" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2lInjsqGXxvlmtFhHIrLMCdT6UnjznnZR1wQuqyfFba6BlqTzTVQNT97ewQp-na7Nn7M0-4GqY6_eekeVPTR9hBC2D8YxPV2XOO8eIrEBZLT3TFSfXgPcOG68lX9oUe6qNcPJ6mSAY7SA/s320/A16_a+Sors.jpg" border="0" /></a><br /></p><br /><div align="justify"><span style="font-family:arial;">Ripreso il cammino nel pomeriggio ci si è lasciati alle spalle i pascoli alpini per immergersi nel bosco di faggi e castagni dove per l’antica mulattiera si è raggiunta Madonna della Neve. </span></div><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCK1lQ5csuHc5cf0L7aduh_qfDhZ7l0W3-KIsycLbKJhrbEzqQBRi-G2vWZYXnfD7drLS1GuVIA6q4eCf4XwZN9jd2U2fMKeDF39Usxu-d2xOxc9hzwTkPZPaJ_z4zHaWHx-vF0jtoKq32/s1600-h/A18_a+Madonna+della+Neve2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129294720861478946" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCK1lQ5csuHc5cf0L7aduh_qfDhZ7l0W3-KIsycLbKJhrbEzqQBRi-G2vWZYXnfD7drLS1GuVIA6q4eCf4XwZN9jd2U2fMKeDF39Usxu-d2xOxc9hzwTkPZPaJ_z4zHaWHx-vF0jtoKq32/s320/A18_a+Madonna+della+Neve2.jpg" border="0" /></a><br /><br /></p><div align="justify"><div align="justify"><span style="font-family:arial;">Infine si è giunti a Villaretto, dove termina il sentiero del Plaisentif ed è terminata anche la nostra passeggiata. </span></div></div>segreteriahttp://www.blogger.com/profile/06497212890775148202noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5096476168526310883.post-17657946501009147722007-11-04T21:04:00.000+01:002008-12-11T13:58:07.468+01:00RACCONTO DELLE ESCURSIONI<div style="TEXT-ALIGN: center"><span style="color:#ff6600;"><span style="font-size:180%;"><span style="FONT-WEIGHT: bold;font-family:arial;font-size:100%;" >GO! Il Giro dell'Orsiera</span></span></span></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx7joz2SU4Oy-xGXMTqjrMhf98KCGlYvMKLYyOnuW1N2dzAQQlSDr5MUcR7ngyYbA4In-VMrx34RQKCwHnjsRaF2iKWOAJ8AMMT4uGFRjUsyN780zzRwBdwpwwozaaDlcAoRi9QgYYjGpq/s1600-h/48.+arrivo+a+Tonda.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129083047693262786" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: pointer; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx7joz2SU4Oy-xGXMTqjrMhf98KCGlYvMKLYyOnuW1N2dzAQQlSDr5MUcR7ngyYbA4In-VMrx34RQKCwHnjsRaF2iKWOAJ8AMMT4uGFRjUsyN780zzRwBdwpwwozaaDlcAoRi9QgYYjGpq/s320/48.+arrivo+a+Tonda.JPG" border="0" /></a> <p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;">Giacomo, Aurelia, Alessandra, Alberta, Giorgio, Pino, Renato: sono stati loro i protagonisti della prima edizione del trekking GO! il Giro dell’Orsiera, promosso dal Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè insieme ai rifugi presenti all’interno dei confini dell’Area Protetta (Amprimo, Balma, Selleries, Toesca, Valgravio) e all’agenzia di viaggi Vivimont di Coazze.</span></p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;">Il trekking si è svolto dal 13 al 18 agosto 2007 con partenza da Forno di Coazze, in val Sangone. </span><br /><span style="font-family:Arial;"></span></p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;">Il primo giorno in un’atmosfera ovattata per via della nebbia, il gruppo accompagnato dalla Guida del Parco, ha affrontato la salita al rifugio Balma portandosi quindi in quota e lasciandosi alle spalle l’afa della pianura. Al termine dell’ascesa, dopo circa 3 ore, il rifugio Balma: la sera ha regalato una vista stupenda sulle luci della pianura e ha fatto supporre che la giornata successiva sarebbe stata all’insegna del bel tempo.</span> </p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;">Alle 8,00 della mattina successiva il gruppo si apprestava a partire alla volta del colletto del Robinet. Il cielo terso e la fresca aria del mattino rinfrancavano gli animi permettendo ai nostri di raggiungere in poco più di 2 ore il colle; da lì non è stato difficile salire in cima al Robinet dove pascolavano tranquillamente una decina di stambecchi.</span><br /></p><p align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-FBPx8lM50oClvcz6T3Yis4wiN6hcVfEIdazB7Wde2oXXmLLru8ATc2rrIC1F7NkHdBXVnd_HEPmj-jmuJx15dreukxmEBTIX_7yBXl9wxfvHj-kRrrM99FeCZH2urKOUPa83GMXv0UJX/s1600-h/DSCN1618.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129302958608752818" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-FBPx8lM50oClvcz6T3Yis4wiN6hcVfEIdazB7Wde2oXXmLLru8ATc2rrIC1F7NkHdBXVnd_HEPmj-jmuJx15dreukxmEBTIX_7yBXl9wxfvHj-kRrrM99FeCZH2urKOUPa83GMXv0UJX/s320/DSCN1618.JPG" border="0" /></a><br /></p><br /><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;">Foto di rito e poi di nuovo in marcia, scendendo in val Chisone alla volta del rifugio Selleries.</span><br /><br /></p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;">La terza tappa ha regalato un incontro inatteso: sulla salita per il colle del Sabbione si è potuto ammirare il gregge di Fulvio. Capre, pecore con agnelli al seguito, i cani da guardiania forniti dal Parco ai pastori: un fiume che risaliva i versanti della montagna in direzione del colle di Malanotte. </span></p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;"><?xml:namespace prefix = o /><o:p></o:p></span></p><span style="font-family:Arial;">Dal colle del Sabbione, la vista ha spaziato distante sul Rocciamelone, il Moncenisio e oltre, fino ai ghiacciai della Vanoise.<o:p></o:p></span><br /><br /><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;">Tempo di un breve pasto e poi si è ripartiti per scendere, questa volta, in valle di Susa e raggiungere il terzo rifugio: il Toesca.</span> </p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;">La mattina, uno sguardo al cielo non ha promesso il cielo limpido del giorno precedente,quindi alla dura salita per raggiungere porta du Chiot si è privilegiata una discesa più morbida per raggiungere il rifugio Amprimo e la giornata ha offerto momenti di puro riposo al gruppo affaticato da 3 giorni di cammino e quasi 2000 metri di dislivello in salita. </span><br /></p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify" align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Q18-WRSvwdIEkIF8CqpxMKSJpUltLgDpC9SDiHtC09vYpNX22cKMwrSwToetb2x56kAHav8uGvK9bA6frIPR43LZiqCVlXehYYcnQ17OoKHa9HlYJTQZM6o3vhbpx7LGpmf4wxQS8S-v/s1600-h/DSCN1646.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5129303469709861058" style="CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Q18-WRSvwdIEkIF8CqpxMKSJpUltLgDpC9SDiHtC09vYpNX22cKMwrSwToetb2x56kAHav8uGvK9bA6frIPR43LZiqCVlXehYYcnQ17OoKHa9HlYJTQZM6o3vhbpx7LGpmf4wxQS8S-v/s320/DSCN1646.JPG" border="0" /></a></p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify" align="center"><br /></p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;">Tappa gradevole e fresca, il quarto giorno vede il gruppo camminare leggero sotto l’ombra degli alberi lungo il sentiero dei Franchi. La Certosa di Monte Benedetto rappresenta la tappa intermedia del tragitto giornaliero: visita dell’antico complesso monastico, pranzo e partenza per il rifugio Valgravio, dove si sarebbe passata l’ultima notte.</span> </p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;">Ultimo giorno di giro: lunga passeggiata attraverso il bosco di maggiociondoli in prossimità dell’alpe di Piansignore e poi in graduale salita giungendo all’alpe di Fumavecchia. Da qui la salita si è fatta più erta mettendo a dura prova le gambe, ormai stanche per i giorni di cammino, fino a raggiungere Pian dell’Orso.</span><br /></p><p class="MsoNormal" style="TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:Arial;"><o:p></o:p></span></p><span style="font-family:Arial;"><span style="font-size:0;"></span>Nuovamente in val Sangone il gruppo è sceso alla borgata Tonda, meta finale del Giro dove c’erano ad attendere i partecipanti un rappresentante dell’agenzia Vivimontviaggi e una seconda Guida del Parco che hanno riportato i partecipanti, stanchi ma soddisfatti per l’impresa svolta, alle auto lasciate 6 giorni prima a Forno di Coazze. </span><br /><p></p>segreteriahttp://www.blogger.com/profile/06497212890775148202noreply@blogger.com1